Lacrimae Rerum


 

 

LA PROPOSTA DI PUTIN DI COSTRUIRE INSIEME UNO SCUDO SPAZIALE

 

Dalla fine della seconda guerra mondiale l’umanità vive sotto la minaccia dell’apocalisse nucleare.  E’ opinione corrente presso la maggior parte delle diplomazie delle principali nazioni della Terra, che non si è arrivati alla terza guerra mondiale grazie alla reciproca totale distruzione garantita dagli arsenali atomici delle due superpotenze. 

Le potenze nucleari minori come la Francia, l’Inghilterra, la Cina, l’India ed Israele hanno un peso nelle rispettive aree di influenza, hanno la possibilità di scoraggiare un attacco nucleare sul loro territorio ma non entrano nell’equilibrio del terrore globale. 

Eppure per una serie di ragioni queste armi terrificanti non possono essere impiegate e persino la minaccia di usarle non è mai stata fatta apertamente. Può apparire strano il fatto che si dia tanta importanza ad armi che in realtà non possono essere usate. Tuttavia il loro peso nella diplomazia mondiale è grande proprio perché costituiscono l’ultima risorsa, una difesa (o un’offesa) che quasi certamente diventerebbe un suicidio per chi la usasse per primo, anche se l’avversario potesse rispondere con un numero di colpi molto più esigui di quelli impiegati dall’attaccante. 

La costruzione di scudi in grado di proteggere dai missili dotati di testate nucleari potrebbe essere salutata come la sospirata salvezza dalla minaccia della morte nucleare globale che grava su tutto il pianeta.  Invece pare che la diplomazia di tutti i paesi della Terra veda questa eventualità come un terremoto, che potrebbe pericolosamente avvicinare il momento della guerra nucleare, piuttosto che allontanarlo.

Infatti se a dotarsi dello scudo antimissile fosse proprio la principale superpotenza: gli USA, avremmo la rottura dell’equilibrio del terrore nucleare perché gli Stati Uniti potrebbero minacciare senza rischiare di essere a loro volta colpiti dalla reazione del paese minacciato. Gli Stati Uniti, per bocca di Clinton, dicono che debbono costruirsi uno scudo che coprirebbe dall’Alaska sino al Texas ed alla Florida per proteggersi contro le armi nucleari che già oggi, o in un futuro prossimo, sono a disposizione di paesi poco affidabili quanto a sanità mentale dei loro governanti, come ad esempio la Korea del Nord, l’Iran, domani forse il Pakistan.

In realtà gli americani pensano al colosso cinese con il quale probabilmente in futuro potrebbero avere forti contrasti, certamente non assorbiti da un Giappone impegnato a competere con gli Stati Uniti sul piano commerciale e tecnologico. 

Gli europei si sono dimostrati molto ostili al progetto americano di passare realmente e rapidamente alla costruzione del loro scudo.  Purtroppo gli europei non hanno avuto il coraggio di motivare la loro ostilità con argomenti abbastanza duri e realistici.  

E’ indubbio che se gli Stati Uniti fossero dotati di uno scudo in grado di proteggerli realmente dagli attuali missili intercontinentali a testata atomica gli equilibri di forza si sposterebbe a tal punto a loro favore che nel mondo si costituirebbe di fatto, ed anche di diritto, un solo dominio: quello degli USA.  Il mondo sarebbe governato non solo economicamente ma anche militarmente dagli Stati Uniti.  Ma gli europei hanno detto che erano contrari perché sono genericamente contrari alle armi ed alla crescita degli armamenti in generale. 

Gli europei sembrano dimenticare che l’attuale stato del pianeta bene o male è il risultato della colonizzazione attuata dagli europei stessi durante circa quattro secoli, portando in giro la loro cultura resa convincente dai cannoni delle loro navi.  In altre parole gli europei fingono di ignorare che un governo mondiale, per essere credibile ed efficace, deve essere supportato da una forte ed indiscutibile supremazia militare del paese guida. Gli europei sembra preferiscano ignorare il problema intonando piagnistei pacifisti. 

Non credo si possa a lungo conservare benessere e civiltà, come quelle attualmente godute dall’Europa, se si perde la forza almeno di difendersi.  Infatti gli europei nel frattempo hanno perso l’indipendenza politica, stanno lentamente cedendo pezzi della loro superiorità economica, sempre sotto la protezione degli americani, e per colmo neppure si accorgono che tra le loro attività economiche diventa sempre più importante quella di fornire sollazzo turistico ai nuovi potenti, facendo dei loro paesi tante piccole disneyland molto apprezzate, ma certamente prive di qualsivoglia capacità militare. 

A questo punto cade l’offerta di Putin agli europei: Russia ed Europa costruiscano assieme un altro scudo antimissile, visto che gli americani non vogliono condividere con altri il loro scudo.  L’offerta, se accolta, offrirebbe agli europei enormi vantaggi riscattandoli dalla condizione di vassallaggio nella quale sono stati collocati con l’esito della seconda guerra mondiale. 

Essendo l’Europa priva di una vasto parco missili di aggressione, non si potrebbe accusarla di voler munirsi di uno scudo per accrescere la sua aggressività. Inoltre la grande mole di lavoro ad altissima tecnologia necessario per arrivare alla progettazione e poi alla costruzione dello scudo rivitalizzerebbe la tecnica europea, che attualmente non trova progetti forti sui quali impegnarsi.

Il recupero di sicurezza per il futuro farebbe affluire molti capitali che oggi lasciano l’Europa proprio per l’insicurezza determinata dalla sua persino ostentata smilitarizzazione.  A coloro che immancabilmente solleveranno l’obiezione del costo elevato di un tale progetto si deve ricordare sino alla noia che un sistema industriale vive di innovazione ed anche di spese non direttamente collegate alla produzione di beni di consumo privati.  

Una buona dose di «spese inutili» è essenziale per ampliare il gettito delle imposte determinato dall’aumento del volume della produzione industriale, che altrimenti si trova sempre sull’orlo di una devastante sovraproduzione, la condizione per cui si arrestano gli investimenti industriali, cala l’occupazione ed alla fine scende anche la ricchezza globale disponibile. 

Ma forse Vladimir Putin ha peccato di ingenuità, reiterando il suo peccato. Infatti l’Italia ha metabolizzato da mezzo secolo la filosofia del disarmo unilaterale, una tradizione tutta italiana della quale si ha notizia già sul finire dell’Impero Romano d’Occidente.  

Questa filosofia è stata perfezionata dalla Chiesa di Roma per facilitare le invasioni barbariche, creare nuovi fedeli e distruggere sin nelle radici le tradizioni statuali e religiose dell’Impero Romano d’Occidente.  

Questa filosofia è stata alla base delle incredibili vicende di distruzioni e stermini che si sono succeduti nella penisola e in varia misura nel resto dell’Europa romana.  Ci sono stati periodi di ribellione a questo modo di pensare.  

Ma gli altri paesi europei sotto questo aspetto non sono oggi meglio di noi. Presto i russi dovranno capire che l’Europa è solo un grande luogo turistico ben fornito di banche, governato dalle banche e che vive per le banche, ma volontariamente disarmato, quindi aperto al saccheggio di chi voglia approfittarne.